Ecco qui il resoconto del mio ultimo trekking , due notti in tenda sulla catena del Lagorai, uno degli angoli più selvaggi del Trentino
Pomeriggio 15/7 /2009
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Partenza dal P.so Manghen (2047m) il cui versante settentrionale è raggiungibile dalla Val di Fiemme (Molina di Fiemme e Val Cadino) e quello meridionale dalla Valsugana (Borgo Valsugana e Val Calamento), tramite la SP31 del Manghen.
Zaino carico con circa 15Kg di roba, compreso tenda, fornellino a gas, vettovaglie varie, che mette subito a dura prova le mie spalle.
Si imbocca il sentiero
322 che dopo aver costeggiato il lato nord del Monte Manghen, in circa 30-40 min di saliscendi porta alla conca del Lago delle Buse (2060 m) dominata dalla Forcella Ziolera. In zona sono presenti diverse colonie di marmotte che però non si fanno fotografare facilmente.Si continua sul
322 in direzione est., verso Forcella Montalòn, procedendo sulle pendici di Cima Todesca e della Pala del Becco, attraverso diversi saliscendi che in alcuni punti, con lo zaino carico sulle spalle, risultano abbastanza faticosi. Sullo sfondo la magnifica vista della Cima delle Stellune, sotto al quale giace l'omonimo lago, la nostra meta.Quando sono ormai in vista del Lago delle Stellune, decido di lasciare il
322 e tagliare evitando la conca nevosa che ancora permane a nord del Montalon e la Forcella di Val Sorda e nello stesso tempo accorciando il percorso verso il lago.Da qui, agevolmente mi sposto sulla sponda nord del lago, più verde e soleggiata, e munita di acqua corrente proveniente dalla soprastante Cima delle Stellune (2605m) .
Pianto la tenda dopo circa 4h30 dalla partenza. Il lago è stupendo e il fatto che non sia facilmente raggiungibile dal sentiero vero e proprio a causa dei canaloni innevati, fa si che sia completamente deserto: sono solo io, immagino, nel raggio di qualche Km .
Mi sveglio alle 2,30 circa abbagliato dal chiarore lunare che penetra nella tenda, esco e per qualche minuto mi godo lo spettacolo :O
Mattino 16/7/2009
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Sveglia ore 9, c'è un bel sole e decido di prendermela comoda.
Affretto i preparativi , faccio rifornimento d'acqua e prevedendo temporale, anzichè tornare in quota, decido di scendere ad ovest, verso Malga delle Stellune e Malga Cazzorga, per trovare eventualmente riparo.
Non riesco immediatamente a trovare il
318 che proveniendo da Forcella di Val Sorda dovrebbe condurmi a Malga Cazzorga. In realtà il sentiero passa abbastanza a nord del Lago delle Stellune, in ogni caso con un pò di orientamento, e senza abbassarmi troppo di quota, ritrovo la traccia quando sono ormai in vista di Malga (o Baito) delle Stellune (1976 m). La Malga pur essendo in buono stato sembra abbandonata, il tempo regge e decido di proseguire senza fermarmi.
Lo scampanare delle mucche mi avverte dell'arrivo a Malga Cazzorga (1845m).
Da qui, con un pò di difficoltà perchè il sentiero, in salita alla sinistra della malga è privo di segnaletica e quindi non è immediatamente visibile, imbocco il
362 verso Forcella Montalòn (1h15' circa).Il sentiero diventa in breve una stradina pietrata ad evidente uso militare, e attraverso il bellissimo Pian della Maddalena, con praterie ricche di fiori di ogni tipo e racchiuso tra le due montagnole del Mugon e del Monte Tuschere , mi riporta a Forcella Montalòn (2133 m) senza troppa fatica. La zona è ricca di ruscelli e ne approfitto per rifornirmi d'acqua.
Pomeriggio 16/7 /2009
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Riprendo quindi il
322 in direzione Lago delle Buse che raggiungo con un pò di stanchezza per via del carico dopo circa 4h30 dalla partenza dal Lago delle Stellune. In teoria potrei tornare facilmente la P.so del Manghen con altri 30-40 minuti di cammino, ma decido di riposarmi e godermi un'altra serata di natura.Anche se in ombra, mi posiziono sulla sponda nord dal momento che quella sud oltre che rocciosa è proprio sotto i canaloni del Monte Ziolera e preferisco evitare rischi.
Tira un vento tremendo che mi costringe ad utilizzare tutti i tiranti disponibili per la tenda. Il lago è di tipo stagnoso e non c'è acqua corrente negli immediati paraggi, ragion per cui sono costretto a razionare l'acqua.
A cena do fondo alle riserve di cibo che mi ero portato. Accendo il fuoco, scoprendo che i rami secchi dei rododendri prendono benissimo!
Il lago è popolato da cavalli , probabilmente appartenenti alla vicina Malga Buse, ma lasciati completamente allo stato brado.
Durante la notte, esco dalla tenda per una sigaretta, e su una collinetta poco lontano, al chiarore della luna, vedo la sagoma di un cavallo nero e sento l'eco del suo nitrito per tutta la conca. Dopo poco, dietro di essa, la seconda sagoma di un puledrino. Entrambi rimangono immobilial chiarore lunare per diversi minuti, tutto intorno il silenzio ed una sensazione di pace che non dimenticherò facilmente.
Mattino 17/7 /2009
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Il mattino seguente, per farmi il caffè :) decido di trovare un pò d'acqua, ma non trovo nessun ruscello o comunque acqua corrente che mi consenta di bere con relativa sicurezza: solo pozze stagnanti.
Allora, senza smontare il campo, risalgo il
322 verso il P.so Manghen fino a quando trovo un 'pisciolino' d'acqua che scenda da un costone roccioso e che in circa 30 minuti mi consente di riempire la camelbag e tornare al campo base.Colazione, rimonto la tenda, e per le 12 sono al P.so del Manghen da cui faccio ritorno a casa.

Attrezzatura varia:
- Zaino Ferrino Transalp 75l
- Tenda 2p Bertoni XTreme, non leggerissima (3Kg) ma resiste bene alle raffiche di vento
- Fornellino a gas Campingaz Bleuet 270 Micro + bombola CV470plus
- Nastro adesivo Saratoga "American Tape" , utile per riparare i bastoncini o eventuali strappi alla tenda
bellissimo! noi siamo andati da passo Manghen al lago delle buse. Il sentiero che hai fatto è molto interessante e non è detto che non lo si faccia. Grazie per l'elenco dell'attrezzatura.
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