Partiamo da Canneto , un antico borgo cinquecentesco situato a circa 4Km da Prato , sulle pendici occidentali della Calvana che sovrastano il fiume Bisenzio all'ingresso dell'omonima valle.
Canneto é facilmente raggiungibile per i pratesi da Viale Borgo Valsugana, proseguendo in Via del Palco e poi su Via di Canneto, in direzione Canneto, sempre costeggiando la ferrovia. La strada in alcuni punti é abbastanza stretta e si incrociano pedoni e ciclisti soprattutto nei giorni di festa quindi massima prudenza. Prima di arrivare al borgo, conviene lasciare la macchina in una piccola area di parcheggio ombreggiata dai cipressi, esattamente davanti al cancello di ingresso di Villa Rucellai. Tornando sui nostri passi infatti, sulla sinistra (o sulla destra venendo da Prato) vedremo una strada bianca indicata nella cartografia come Via Valdona in cui ha inizio il sentiero CAI 28 che andremo ad imboccare.
(Alternativa più comoda come strada e come parcheggio è lasciare la macchina dall'altro lato del fiume Bisenzio, nel parcheggio al termine di Via Guado a Santa Lucia . Si attraversa quindi il fiume su ponticino pedonale, poi si percorre il sottopasso della galleria e quindi si gira a sinistra su breve tratto asfaltato che ci conduce all'incrocio da cui inizia il sentiero CAI 28 )
Canneto é facilmente raggiungibile per i pratesi da Viale Borgo Valsugana, proseguendo in Via del Palco e poi su Via di Canneto, in direzione Canneto, sempre costeggiando la ferrovia. La strada in alcuni punti é abbastanza stretta e si incrociano pedoni e ciclisti soprattutto nei giorni di festa quindi massima prudenza. Prima di arrivare al borgo, conviene lasciare la macchina in una piccola area di parcheggio ombreggiata dai cipressi, esattamente davanti al cancello di ingresso di Villa Rucellai. Tornando sui nostri passi infatti, sulla sinistra (o sulla destra venendo da Prato) vedremo una strada bianca indicata nella cartografia come Via Valdona in cui ha inizio il sentiero CAI 28 che andremo ad imboccare.
(Alternativa più comoda come strada e come parcheggio è lasciare la macchina dall'altro lato del fiume Bisenzio, nel parcheggio al termine di Via Guado a Santa Lucia . Si attraversa quindi il fiume su ponticino pedonale, poi si percorre il sottopasso della galleria e quindi si gira a sinistra su breve tratto asfaltato che ci conduce all'incrocio da cui inizia il sentiero CAI 28 )
Dopo neanche cinque minuti di salita piuttosto ripida , passate alcune abitazioni, entriamo nel bosco ed arriviamo al Crocevia .

Da qui possiamo salire sulla Calvana o tramite il sentiero 40 che lentamente ci porterá al Crocicchio di Valibona (circa 2 ore di cammino, percorso giá fatto in passato di cui potete leggere QUI) , oppure , cosa che faremo oggi, continuare sul sentiero 28 per salire a Casa Bastone (476m) e da li raggiungere velocemente i prati della Retaia.

Da qui possiamo salire sulla Calvana o tramite il sentiero 40 che lentamente ci porterá al Crocicchio di Valibona (circa 2 ore di cammino, percorso giá fatto in passato di cui potete leggere QUI) , oppure , cosa che faremo oggi, continuare sul sentiero 28 per salire a Casa Bastone (476m) e da li raggiungere velocemente i prati della Retaia.
Il sentiero 28 per Casa Bastone non ha difficoltá tecniche ma occorre tenere presente che sale 400 metri di dislivello che mettono subito a dura prova le gambe. Ogni tanto possiamo pure fermarci a godere del panorama di Prato che lentamente si sta formando alle nostre spalle .
In circa 45 minuti di cammino usciamo dal bosco e arriviamo ad una radura in cui troviamo Casa Bastone (470m) , un'antica
casa colonica da cui si può godere di un panorama magnifico di tutta la
piana pratese. Nei dintorni della casa si possono ammirare un
monumentale tronco di quercia ed un'antica cisterna in pietra.
L'edificio è di proprietà della Cassa di Risparmio di Prato ed è gestito dalla sezione pratese del CAI. Solitamente é chiuso , ma adiacente alla casa, con ingresso posizionato sul retro, c'é un piccolo riparo sempre aperto con camino, tavoli ed anche qualche libro in cui é possibile rifugiarsi in caso di maltempo.
L'edificio è di proprietà della Cassa di Risparmio di Prato ed è gestito dalla sezione pratese del CAI. Solitamente é chiuso , ma adiacente alla casa, con ingresso posizionato sul retro, c'é un piccolo riparo sempre aperto con camino, tavoli ed anche qualche libro in cui é possibile rifugiarsi in caso di maltempo.
Da Casa Bastone proseguiamo sempre in salita sul 28 in direzione Cavagliano: la strada adesso esce dal bosco , si fa piú larga e in pochi minuti di salita arriviamo alla selletta tra Poggio Camerella, alla nostra desta, e la Retaia, alla nostra sinistra : siamo circa a quota 520m immersi nei bellissimi prati di ginestre .
Pochi metri sotto di noi a circa dieci minuti di cammino, sul lato di Calvana affacciato sulla Val Marina e Travalle, c'é l'antico borgo di Cavagliano , 479m , con i ruderi della cinquecentesca Chiesa di San Biagio che meriterebbe di essere visitato... Noi invece, ripreso fiato, ci dirigiamo subito verso la sommitá della Retaia (772m) .
I circa 250 metri di dislivello, fatti sotto il sole, sono abbastanza stancanti , ma si viene ripagati dalla bellezza del paesaggio circostante: qualche roverella a gettare un pó d'ombra, fiori e giunchiglie ovunque, prati verdi che sembrano sconfinare nel cielo. Alla nostra sinistra, salendo, Prato e la Valle del Bisenzio, alla nostra destra Firenze e Monte Morello... alle nostre spalle le propaggini meridionali della Calvana con le antenne di Poggio Castiglioni...davvero uno spettacolo meraviglioso... a poco piu di un'ora di distanza dal traffico pratese.
Poco prima della vetta, troviamo la croce della Retaia, curiosamente addobbata con uno striscione. Scopriremo poi che si tratta di un saluto rivolto da amici e conoscenti al giovane pratese Francesco Possenti recentemente scomparso e conosciuto come "Il Posse".
Proseguiamo fino alla vetta della Retaia per le foto di rito alla piana pratese : da qui in poi il percorso sará praticamente tutto in piano, o in discesa .
Dalla Retaia il sentiero 20 prosegue in facile saliscendi sul crinale fino a Poggio Cocolla (807m) da cui abbiamo una bella visuale della cima della Retaia alle nostre spalle e , guardando verso est, di Monte Morello e della piana fiorentina:
... e dopo poco anche una mandria di bovini probabilmente di razza "Calvanina"
Infine arriviamo alla croce di ferro del Cantagrilli (807m), l'elevazione più alta di questo ultimo tratto di dorsale della Calvana, affollata da escursionisti (essendo il giorno festivo) intenti a consumare il pranzo. Intorno a noi un panorama vastissimo e mozzafiato , praticamente circolare, con l'Autostrada del Sole, Monte Morello e i borghi di Travalle, La Chiusa e Carraia sotto di noi :
Dopo un veloce pasto, continuiamo sul sentiero 20 e scendiamo dal Cantagrilli procedendo in discesa verso il Crocicchio di Valibona . Davanti a noi abbiamo le vetta del Monte Cagnani (752m) e , più a destra, quella del Monte Maggiore (916m)
Occorre prestare attenzione in questo facile tratto perchè il sentiero 20 è poco segnato e l'alta vegetazione non aiuta. Inoltre ci sono numerosi sentieri e stradine secondarie che conducono verso ovest, nella conca con il laghetto delle Selve o alla Grotta dei Cocci .
Arrivati al Crocicchio di Valibona, in cui si incrocia , tra l'altro, il sentiero 40 proveniente da Filettole, facciamo una veloce deviazione per il borgo di Valibona, raggiungibile in pochi minuti seguendo la strada bianca.
Raggiungiamo la lapide commemorativa degli eventi del 3 Gennaio 1944 , primo esempio di Resistenza militare in Toscana combattuta tra la formazione partigiana dei "Lupi neri" ed reparti repubblicani di Prato, la milizia volontaria Ettore Muti, i fascisti ed i carabinieri dei Comuni limitrofi.
"la Formazione partigiana comandata da Lanciotto Ballerini era impegnata in uno spostamento strategico verso i Faggi di Javello per coordinarsi con due squadre partigiane della Val di Bisenzio di Prato e tenere collegamenti con i gruppi partigiani presenti nelle montagne dell'Appennino Pistoiese.
Negli ultimi giorni del 1943 una parte dei suoi uomini fu protagonista di una piccola scaramuccia con alcuni militi fascisti in località Cornocchio, in seguito alla quale le autorità repubblichine pratesi decisero una spedizione punitiva in forze (150/200 uomini).
La mattina del 3 gennaio 1944 i fascisti, che erano riusciti dopo vane ricerche a trovare una guida (un guardiacaccia di una fattoria di Vaiano) attaccarono di sorpresa i partigiani rifugiati in un fienile. Lanciotto Ballerini si rese subito conto che l'unica soluzione possibile era rompere l'accerchiamento e tentare una manovra di sganciamento con una sortita e diede l'ordine di attacco.
La battaglia, che vide una grande dimostrazione di valore da parte dei partigiani, durò tre ore e raggiunse il suo scopo, dato che una larga parte del gruppo riuscì a sfuggire all'assedio ed a infliggere serie perdite al nemico.
Nelle file partigiane si contarono tre morti: Lanciotto Ballerini, morto nell'aprire la strada ai compagni; Luigi Giuseppe Ventroni, morto carbonizzato nel fienile a cui era stato dato fuoco e Vladimiro, catturato e ucciso con un colpo alla testa. Furono fatti prigionieri Benito Guzzon, Tommaso Bertovich, Corrado Conti, Mario Ori e Loreno Barinci che furono oggetto di sevizie particolarmente efferate.
Dall'altra parte si contarono 6 morti tra cui il capo della spedizione Duilio Sanesi e Alfredo Pierantozzi, maresciallo dei carabinieri di Calenzano (quasi sicuramente ucciso dai fascisti) e circa 12 feriti."
Tornati sui nostri passi fino al Crocicchio, riprendiamo il sentiero 20 in direzione Foce ai Cerri che raggiungiamo facilmente dopo meno di mezz'ora di leggera salita .

Da qui proseguiamo per un brevissimo tratto su strada bianca e dopo pochi metri la lasciamo per imboccare la deviazione che in poco meno di un'ora sale verso il Monte Maggiore sempre sul sentiero CAI 20:
Sentiero CAI 20: salita verso il Monte Maggiore |
La salita tra le ginestre e altra vegetazione acrbustiva procede sotto il sole per cui è abbastanza sconsigliato farla d'estate o comunque nelle ore più calde del giorno
In prossimità della cima i rimboschimenti di conifere danno un pò di sollievo dalla calura e anche se il sentiero passa in pieno sole è possibile deviare ai margini del bosco

Infine, arrivati sulla cima (916m) , siamo accolti da un nutrito gruppo di bovini che ci guarda incuriosito e soprattutto ancora da tantissimi cavalli!
Visuale spettacolare su tutta la parte nord della Calvana e sulla Valle del Bisenzio (anche se il panorama non è spettacolare come sul Cantagrilli) e pratino "all'inglese" su cui bivaccare un pò (purtroppo sotto il sole, perchè la cima è completamente spoglia di vegetazione)
Per il ritorno procediamo a ritroso verso Foce ai Cerri, e da li torniamo a valle tramite il sentiero 42 che ci condurrà intorno al Monte Cagnani (sul suo lato nord) e poi giù lungo la collina di San Leonardo fino a borgo omonimo.
Il sentiero procede nel bel bosco di abeti e faggi senza difficoltà, ma chi non è esperto dovrebbe fare attenzione ad alcuni brevi passaggi iniziali sulla costa nord del Monte Cagnani leggermente esposti per l'elevata pendenza del terreno e l'incuria del sentiero, in cui è facile scivolare. Dotarsi di bastone!
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Sentiero CAI 42 intorno al Monte Cagnani |
Dopo circa un ora e mezzo di discesa, che nell'ultimo tratto si fa più ripida e sassosa, raggiungiamo il Borgo di San Leonardo in Collina : un borghetto di modeste dimensioni situato su un poggetto a mezza costa della Collina di San Leonardo, a dominare la sottostante strada regionale (325) e a fronteggiare il Monte Le Coste. Attualmente è in corso un intervento di recupero in particolar modo della Chiesa.
Vicino allo sbocco del sentiero 42 c'è una piccola fonte d'acqua (l'unica che abbiamo trovato nel nostro percorso) e anche se non ci sono indicazioni sulla sua potabilità, sembra pulita.
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Arrivo a San Leonardo dal sentiero CAI 42 |
(In alternativa, per evitare il sole ed il tratto di asfalto e "civilizzazione", da San Leonardo possiamo procedere a sinistra, e scendere su strada bianca al guado sul Rio Buti tramite il sentiero CAI 24, attraversarlo, e quindi ricongiungerci tramite leggera salita al sentiero 40 che attraversa il bosco e da li ritornare al Crocicchio e a Canneto)
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Guado sul Rio Buti sul sentiero CAI 24 |
Distanza percorsa: circa 21 Km
Dislivello cumulato : circa 1200m
Tempo di percorrenza (comprese pause): circa 8h 30'
Bellisa e utile descrizione del percorso...domani mattina tocca a me
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