Si parte dopo aver lasciato l'auto presso la sbarra in località La Visaille (1670 m) , raggiungibile dopo aver risalito tutta la Val Veny da Courmayer.
Oltrepassata la sbarra, si imbocca una facile strada asfaltata di origine militare chiusa ai mezzi non autorizzati che ci condurrà in circa 40 minuti di facile passeggiata senza difficoltà alcuna presso il Lago di Combal (1957 m) e precisamente fino al ponte sulla Dora di Veny (1959m) , il torrente emissario del lago.
Mi piacerebbe vedere il Lago del Miage, situato proprio sopra di noi, sul bordo dell'enorme morena dall'inconfondibile forma a ferro di cavallo che ci sovrasta, e di cui mi vengono raccontati alcuni aneddoti paurosi di turisti travolti dalle onde causate dalla caduta dei ghiacci... ma per raggiungerlo si deve risalire la morena e deviare un pò dal nostro percorso, e la giornata fredda e nuvolosa minaccia pioggia imminente e ci consiglia di continuare senza indugi verso il rifugio.
Dopo aver attraversato il ponte si prosegue quindi sulla larga strada militare sterrata che attraversa pianoro dove si cammina sempre circondati da una vasta zona paludosa, molto affascinante e caratteristica.
Davanti a noi , in lontananza verso il confine, l'inconfondibile sagoma delle Piramidi Calcaree, dal profilo irregolare e dal colore chiaro, così differente dal grigiore del granito circostante.
Davanti a noi , in lontananza verso il confine, l'inconfondibile sagoma delle Piramidi Calcaree, dal profilo irregolare e dal colore chiaro, così differente dal grigiore del granito circostante.
Intorno a noi i segni della storia che ha segnato in maniera indelebile questi luoghi: resti di una caserma abbandonata, bunker e depositi scavati nel terreno, e quella che sembra essere stata una stalla per gli animali. Questo luogo di confine fu teatro nei secoli di diversi conflitti, dall'invasione francese del 1691 ad opera delle truppe del Re Sole, all'ultimo del giugno 1940 quando le truppe italiane decise a sfondare il confine francese furono colte da una tormenta inaspettata rendendo difficoltosa l'avanzata e brutali le perdite (leggere a tal proposito "L'Ultima Partita a Carte" di Mario Rigoni Stern, che partecipò a tale battaglia)
Fatti pochi passi si arriva al rifugio (2197m), dopo circa 2h dalla partenza : ammiriamo per un pò il grandioso spettacolo alle nostre spalle,
la valle appena attraversata, il Monte Bianco... è incredibile come in questa zona si abbia , in questo periodo dell'anno, una coesistenza così spontanea di colorazioni così diverse: il bianco dei ghiacci, il rosso e il giallo dei fiori, il verde dei prati, l'arancione ed il grigio delle rocce granitiche , l'azzurro del cielo..
Un vento gelido proveniente dal ghiacciaio ci sferza il volto riportandoci a pensieri più terra terra: abbiamo fame! Entriamo per scaldarci un pò e per mangiare qualcosa.
Il rifugio è abbastanza affollato, soprattutto da turisti stranieri, ma troviamo posto sia per un caffè ed un birra che per un veloce pasto a base di polenta valdostana arricchita di funghi, carne di manzo, e ovviamente tanta e buona fontina.
Una volta rifocillati, decidiamo di proseguire verso il confine italo-francese, distante circa 3Km dal rifugio.
Imbocchiamo il sentiero dietro al rifugio che si ricollega in pochissimi minuti alla strada militare che risale il Vallone de la Lex Blanche fino al passo, costeggiando il lato sud delle Piramidi Calcaree.
Il tempo è finalmente migliorato, la strada procede inzialmente con moderato dislivello e osservare le ripide e verdi pareti delle montagne al di là del vallone (tutte cime intorno ai 2700-2800m), è un vero spettacolo
Raggiungiamo una casermetta ristrutturata, probabilmente un avamposto utilizzato per il controllo del confine, ed oggi adibito a spazio espositivo sulla ambiente naturale del Monte Bianco (E' anche disponibile una webcam a questo indirizzo http://www.espace-mont-blanc.com/it/webcam-casermetta-col-de-la-seigne.aspx [edit 27-05-2015 link non piu funzionante] ).
In questo punto la strada militare sembra interrompersi, ed il sentiero inizia a salire con più decisione verso il passo.
E' evidente, dalla scarsa vegetazione, dal terreno franoso e con i solchi delle acque di scioglimento della neve, che questa zona è innevata , e di conseguenza irraggiungibile, per la maggior parte dell'anno.
Con un ultimo sforzo arriviamo in vasto pianoro terroso (2514m), con un cumulo di pietre posto a segno di confine:
La cima della Seigne (2956m) è alla nostra sinistra, i monti del Glaciers e i ghiacciai della Seigne e dell'Estellette alla nostra destra, e davanti a noi , la valle des Chapieux e la Savoia Francese: ci siamo!
La soddisfazione è tanta. Ci riposiamo un attimo, siamo stanchi anche perchè non abbiamo riposato per niente dopo il pranzo. Scattiamo le foto di rito, poi il vento gelido ed il brutto tempo che vediamo arrivare da sud ci spingono ad affrettare il ritorno verso casa.
Durante il rientro, una marmotta si avvicina e ci saluta, lasciandosi avvicinare più di quanto mi era mai capitato!
Percorso: La Visaille, Courmayeur, AO (1670m) - Rifugio Elisabetta Soldini (2197m) - Col de la Seigne (2514m) + ritorno.
Lunghezza: 20Km (a+r) in linea d'aria
Dislivello: 850m
Durata: 7h30' ore comprensive di soste, pasto al rifugio, etc etc. Effettive circa 6h.
Note: percorso da effettuare in estate, lungo ma senza difficoltà tecniche particolari, condotto quasi tutto su larga strada militare. A causa del freddo e delle condizioni meteo facilmente mutevoli vicino al Col de la Seigne, sono consigliati: impermeabile, giacca antivento e maglione .
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