Breve passeggiata nelle vicinanze del passo della Futa (905m), funestata da alcuni errori di orientamento
Partenza dalla località L'Apparita, sulla SS65 della Futa nel versante del Mugello, qualche tornante sotto al valico vero e proprio.
L'idea originale era quella di imboccare il sentiero 00 CAI del crinale che ha inizio direttamente sul passo della Futa: ma purtroppo risulta inpraticabile a piedi perchè la pioggia e il passaggio dei fuoristrada l'ha reso fangoso al punto tale che si sprofonda in almeno 20cm di fango.
L'inizio del sentiero 52 del CAI , in direzione del crinale, è ben segnalato da un cartello nuovo di pacca, ben visibile dalla statale, ma dopo poche centinaia di metri di cammino i segnavia iniziano a mancare.. fino a quando arrivo ad un bivio con due forestali, una che va a destra in un abetaia ed una che va a diritto in una faggeta , senza alcuna indicazione !
Decido per la faggeta, e mi inoltro nel bosco dove i miei passi affondano in uno spesso strato di foglie. E' tutto molto bello.. ma la strada diventa più stretta, fino a restringersi piano piano e diventare un esile traccia tra i faggi, via via più difficile da riconoscere perchè dopo poco le foglie la rendono totalmente indistinguibile dal terreno circostante. Inizio a camminare sulle foglie, credendo di seguire ancora la traccia.. ma dopo un pò desisto
Attapirato, decido di tornare indietro, ma qui accade il patatrac Mi giro e non capisco più da che parte sono passato. Per terra solo foglie e faggi. Intorno a 360 gradi collinette, avvallamenti, tutti identici, indistinguibili. In alto, solo il cielo e , per fortuna, il sole che più o meno mi da un'idea della direzione da prendere. Con molta fatica riesco a tornare sulla forestale smadonnando contro il CAI , e chi segna i sentieri , .. e poi fino al punto di partenza.
Ho perso circa 2 ore e mezzo.
Non volendo tornare a casa con le pive nel sacco, torno su fino al primo bivio e stavolta imbocco l'abetaia. La strada è fangosa e mi inzaccherò scarponi e pantaloni. Sugli alberi ancora nessun segno.. dopo circa 1 Km per fortuna iniziano a comparire i segnavia. Mi viene in mente che diversi alberi sono stati accatastati all'inizio del sentiero: forse hanno tirato giù pure quelli con i segnavia!
Il sole sta ormai tramontando, ma "è bellissimo godersi la vista da quassù".
Il sentiero prosegue facilmente sul crinale tra saliscendi adornati da arbusti, ginestre e felci ormai appassite. Mi sto godendo lo spettacolo quando due caprioli mi passano davanti a pochissimi metri, e attraversano il crinale in direzione Firenzuola!
Arrivo sulla cima del Monte Gazzaro (1125m) , in una zona circondata da boschi di faggio, castagneti e da prati rigogliosi. Da qui è possibile osservare a 360 gradi tutto l'Appennino. La zona è popolata da numerosi animali selvatici, e protetta da vincolo faunistico e venatorio . In quest’oasi incontaminata è inoltre vietata qualsiasi attività umana…per tutelare le sottostanti sorgenti dell'acqua Panna .
Riassunto:
Percorso: P.so della Futa - località L'Apparita (889m) - Monte Gazzaro (1125m). Sentieri CAI 52 e CAI 00-GEA

Dislivello: circa 240 m in salita
Durata: 2h 30' circa
Persone incontrate: due jeep sul crinale;
Note: Facile passeggiata, ma attenzione ai segnavia!
Vorrei sottolineare il fatto che trovo demenziale consentire il passaggio dei fuoristrada sul crinale dell'Appennino: rovinano irreparabilmente il manto erboso, creando solchi di diverse decine di centimetri di profondità che rendono molto difficoltoso il cammino e l'equilibrio (a piedi, ed anche in mountain-bike immagino).
Inoltre, il passaggio dei fuoristrada sul terreno bagnato, col loro peso, lo fa diventare fangoso e rende più difficile il drenaggio dell'acqua.
Infine, non è piacevole camminare su un sentiero e doversi spostare perchè arrivano le jeep!